“Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”

Fino al 18 giugno 2023, l’Appartamento del Doge in Palazzo Ducale a Venezia, ospita l’esposizione “Vittore Carpaccio.Dipinti e disegni”. La retrospettiva è frutto di una proficua collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e la National Gallery di Washington
Dal 18 marzo al 18 giugno 2023
Venezia, Palazzo Ducale
Mostra organizzata da Fondazione Musei Civici di Venezia
In collaborazione con National Gallery of Art di Washington
A cura di Peter Humfrey con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer.
📣Mostra  𝐕𝐈𝐓𝐓𝐎𝐑𝐄 𝐂𝐀𝐑𝐏𝐀𝐂𝐂𝐈𝐎. 𝐃𝐢𝐩𝐢𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐞𝐠𝐧𝐢
👉🏻In collaborazione con la National Gallery of Art di Washington la Fondazione Musei Civici di Venezia inaugura a Palazzo Ducale la prima monografica su Vittore Carpaccio, dopo quella che la medesima sede ha ospitato nel 1963.
🔹La varietà, l’altezza e l’evoluzione del grande pittore, nello spettacolo sfarzoso della Repubblica Serenissima.
Mostra VITTORE CARPACCIO Dipinti e disegni Dal 18 marzo al 18 giugno 2023 Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge Mostra organizzata da Fondazione Musei Civici di Venezia In collaborazione con National Gallery of Art di Washington A cura di Peter Humfrey con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer
La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 ca – 1525/26 ca) celebra fantasticamente Venezia al volgere del XV secolo, quando la Serenissima dominava un vasto impero marittimo-commerciale e fioriva come grande centro di cultura. Infatti Carpaccio, regista-scenografo, con la sua particolare propensione per il poetico e il fantastico, trasporta le storie sacre dei cicli narrativi realizzati per varie confraternite nella vita vera, all’interno di fantastici scenari arricchiti di infiniti dettagli e riferimenti contemporanei all’ambiente e alla società della sua straordinaria città.
Così le sue opere, forse più di quelle di altri artisti veneziani del Rinascimento, ci restituiscono l’essenza stessa della “venezianità”, ossia lo spettacolo sfarzoso e la mitologia della Repubblica Serenissima, al suo apogeo economico e culturale. Carpaccio fu un inventivo pittore per soggetti religiosi di destinazione pubblica e privata (dipinti d’altare, portelle d’organo, Madonne col Bambino, profonde meditazioni sulla Passione di Cristo ecc.); ma anche di opere per l’ambito civile, sia istituzionale che domestico (ritratti, mobili dipinti nonché singolari arredi, come la porta a soffietto di cui era parte la famosa tavola con le Due dame del Museo Correr, in mostra ricongiunta eccezionalmente alla Caccia in valle che la completava superiormente).
Pur con tutto ciò, riscoperta e valorizzata l’opera di Carpaccio dagli storici dell’arte tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, nell’ultimo mezzo secolo essa è stata piuttosto trascurata dalla storiografia, specie nella ricostruzione critica degli sviluppi stilistici che procedono da Giovanni Bellini fino a Giorgione e a Tiziano; ciò è confermato dal fatto che a Carpaccio non sia stata più dedicata un’esposizione monografica dal 1963, anno della storica mostra a Palazzo Ducale.
Oggi, finalmente – specie in seguito a recenti scoperte e nuove attribuzioni, nonché a restauri straordinariamente rivelatori proprio dei maggiori cicli narrativi tuttora conservati a Venezia – si sente necessaria un’aggiornata rilettura storico-critica della pittura di Carpaccio e della sua evoluzione. Con tali essenziali obiettivi, dalla collaudata collaborazione di Fondazione Musei Civici di Venezia e National Gallery of Art di Washington, con la cura scientifica di Peter Humfrey – riconosciuto studioso specialista del pittore e del suo contesto – è nato il progetto della mostra nelle due sedi di Washington e Venezia, fondata su una selezione mirata delle migliori opere dell’artista.
L’intento è tracciare, in termini sia tematici che cronologici, il rigoroso sviluppo della pittura carpaccesca da una prospettiva aggiornata. In questo la mostra si avvantaggia anche di un consistente nucleo di disegni autografi del pittore, autore del più ampio corpus sopravvissuto di disegni “di studio” del primo Rinascimento. Essi rivelano la singolare immaginazione di Carpaccio, il rigore della sua tecnica nonché i suoi interessi per la prospettiva, la natura, la luce. Dipinti e disegni prestati da importanti collezioni museali e private d’Europa e degli Stati Uniti nonché da chiese di Venezia e degli antichi territori della Serenissima che li custodiscono fin dall’origine, formano in ciascuna delle due sedi selezioni leggermente differenziate e ordinate in percorsi tematici particolari.
Diversamente dall’esposizione a Washington – la prima dedicata a Carpaccio in America – quella di Venezia potrà rimandare a itinerari cittadini l’essenziale capitolo dei grandi cicli narrativi (di Sant’Orsola presso le Gallerie dell’Accademia, della Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone) e tentare la temporanea ricomposizione di quelli dispersi (le Storie della Vergine della Scuola degli Albanesi).

L’edizione veneziana si concentra sulla ricostruzione del percorso artistico e creativo del pittore dalle prime opere della giovinezza, giungendo a quelle altissime della maturità. Infine, tenta di meglio valutare anche l’ultimo capitolo della sua attività, finora severamente giudicato, contemporaneo all’affermarsi dell’innovativa pittura tonale di Giorgione e Tiziano e della loro nuova poetica.

UN CARPACCIO RITROVATO: Madonna in adorazione del Bambino con San Giovannino.
Carpaccio: Madonna e San Giovannino in adorazione del Bambino, cm. 69 x 54, Städelsches Kunstinstitut, Francoforte.

Vittore Carpaccio

Nasce a Venezia tra il 1465 e il 1468 e scompare nel 1526. Si forma nell’ambiente umanistico della Venezia della seconda metà del Quattrocento (Gentile e Giovanni Bellini, Lazzaro Bastiani) conoscendo, secondo alcuni studiosi, anche le opere di Antonello da Messina, Andrea Mantegna e il ciclo ferrarese di Piero della Francesca.
La prima commissione documentata sono i teleri per la scuola di Sant’Orsola iniziati nel 1490, in cui rivela un linguaggio pittorico già maturo; seguono, fino al 1511, numerosi incarichi da parte di altre istituzioni veneziane tra cui la scuola di San Giovanni Evangelista, la scuola di San Giorgio degli Schiavoni, la scuola degli Albanesi, la scuola di Santo Stefano. Dal 1501 al 1507 è documentata la sua attività a Palazzo Ducale, dove esegue alcuni teleri per la sala dei Pregadi e la sala del Maggior Consiglio, purtroppo perduti nell’incendio del 1577.
Tra il 1502 al 1507 si collocano le opere per la Confraternita dalmata della Scuola di S. Giorgio degli Schiavoni: il ciclo di San Giorgio; il ciclo di S. Gerolamo; San Trifone che esorcizza la figlia dell’Imperatore Gordiano; la Vocazione di San Matteo; La Preghiera nell’Orto. Nel 1510 firma e data la Presentazione di Cristo al Tempio per la chiesa di San Giobbe a Venezia, ora alle Gallerie dell’Accademia; nel 1514 firma e data la Disputa di Santo Stefano con i Savi ebrei, ora a Brera e la Pala per la chiesa veneziana di San Vidal, ancor oggi in loco; del 1516 è, tra gli altri, il dipinto con il Leone andante realizzato per Palazzo Ducale e ancora oggi esposto in Sala Grimani, nell’appartamento del Doge; da questo periodo lavora anche in Istria mentre, tra il 1522 e il 1523 è alle dipendenze del Patriarca di Venezia per la Chiesa di San Pietro di Castello.
Al catalogo delle sue opere sicure ma non datate appartengono capolavori quali le Due dame veneziane(1490-95) ora al Museo Correr di Venezia (parte di una più vasta composizione che comprendeva anche la Caccia in Valle ora al Paul Getty Museum di Malibu), alcuni ritratti, la Madonna leggente della National Gallery di Washington, la Meditazione sul Cristo morto ora a New York.
Vittore Carpaccio è stato uno degli artisti più colti e raffinati del suo tempo: nelle opere rivela la conoscenza delle illustrazioni dei primi libri a stampa, una cultura archeologica dettagliata, una frequentazione dei testi classici e dei romanzi cortesi, riproduce iscrizioni ebraiche e greche, spartiti di musica.

Vittore Carpaccio - Caccia in laguna

Vittore Carpaccio, Caccia in laguna, 1490-95 (part.)

Vittore Carpaccio, Caccia in laguna, 1490-95 (part.)

Dal 18 Marzo 2023 al 18 Giugno 2023

Venezia

Luogo: Palazzo Ducale

Indirizzo: Piazza San Marco 1

Orari: tutti i giorni 9.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00). Le operazioni di chiusura del museo iniziano 30 minuti prima dell’orario indicato

Curatori: Peter Humfrey, con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer

Enti promotori:

  • Fondazione Musei Civici di Venezia
  • In collaborazione con la National Gallery of Art di Washington

 

Telefono per informazioni: +39 041 2715911

Sito ufficiale: http://palazzoducale.visitmuve.it