Simone Peterzano, il maestro di Caravaggio

Simone Peterzano, il maestro di Caravaggio sopravvissuto alla censura

Simone Peterzano è stato allievo di Tiziano e ha insegnato l’arte a Michelangelo Merisi. La sua pittura ha dovuto fare i conti con la Chiesa.

Un viaggio tra le sue opere pubbliche.

Summary:

  • 1. Da Venezia a Milano
  • 2. La certosa di Garegnano
  • 3. La chiesa dei Santi Paolo e Barnaba
  • 4. La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore
  • 5. Altre opere tra Milano, Monza, Pavia e Como
  • 6. Bibliografia

Anche per gli specialisti di storia dell’arte, quello di Simone Peterzano (Venezia 1535 circa – Milano 1599) è stato per molto tempo poco più di un nome.

Nessuno si interessava a questo pittore tardomanierista che in più di un’opera si era firmato allievo di Tiziano.

Anzi, quasi nessuno credeva a quell’apprendistato.

Si pensava per lo più a una millanteria, l’ostentazione di un curriculum esclusivo per far colpo sui committenti.

Poi, l’attenzione a Peterzano esplose improvvisamente.

Fu nel 1927, quando un giovane storico dell’arte tedesco, Nikolaus Pevsner, scoprì un contratto del 1584 nel quale Peterzano si impegnava a tenere in casa e in bottega un apprendista 13enne, garantendogli vitto e alloggio per quattro anni, e assicurandogli che alla fine dell’apprendistato sarebbe stato in grado di esercitare in maniera autonoma la professione di pittore.

Era lo stesso ragazzino a firmare il contratto, il suo nome: Michelangelo Merisi.

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Simone Peterzano, “Adoration of the shepherds”, fresco, Milan, Certosa di Garegnano (Santa Maria Assunta in Certosa), presbytery @ Archivio Storico Parrocchia S. Maria Assunta in Certosa – Daniele Bonelli – Maddalena Colli

 

La scoperta è deflagrante. Il mondo dell’arte scopre che Peterzano, snobbato da quasi tre secoli, era stato il maestro di uno dei pittori più rivoluzionari tra 500 e 600: Caravaggio. L’artista sconosciuto diventa così il centro dell’interesse di molti studiosi; e comincia da quel momento la sua fortuna critica.

Gli studi hanno condotto recentemente a nuove scoperte, ben rappresentate dalla prima mostra in Italia su Peterzano, promossa dall’Accademia Carrara di Bergamo: Tiziano e Caravaggio in Peterzano (nelle sale della Gamec fino al 17 Maggio 2020, a cura di Simone Facchinetti, Francesco Frangi, Paolo Plebani e Maria Cristina Rodeschini). Tra le novità proposte dalla mostra, argomenti a sostegno dell’origine veneziana del pittore (mentre alcune biografie ancora oggi riportano Bergamo come plausibile luogo di nascita) e ulteriori spunti a favore della veridicità del suo apprendistato nell’orbita di Tiziano.

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Simone Peterzano, “Adoration of the shepherds” (detail), fresco, Milan, Certosa di Garegnano (Santa Maria Assunta in Certosa), presbytery @ Archivio Storico Parrocchia S. Maria Assunta in Certosa – Daniele Bonelli – Maddalena Colli

 

Oggi molte sue opere sono in importanti collezioni pubbliche e private. Tra queste, la collezione Maurizio Calvesi di Roma; la Galleria di Palazzo Pitti e la collezione Olivetti Rason a Firenze; il Musée Jeanne d’Aboville a La Fére e la Galerie Canesso a Parigi; lo Staatliches Museum a Schwerin; lo Statens Museum for Kunst a Copenaghen; la Pinacoteca di Brera e il Civico Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco a Milano. Ma sono diverse anche le opere che Simone Peterzano ha realizzato in luoghi pubblici e che ancora oggi si possono vedere in un eccellente stato di conservazione. Eccole in un percorso milanese, con qualche deviazione a Monza, Pavia e Como.

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Da Venezia a Milano

La presenza di Simone Peterzano a Milano è testimoniata dal 1572. L’anno successivo l’artista dipinge due grandi tele per la Chiesa dei Santi Paolo e Barnaba. In questi dipinti, il cromatismo brillante denuncia bene la formazione veneziana, ma più che echi tizianeschi la critica ha scorto in queste due opere i ricordi di altri due grandi pittori veneti: Tintoretto e soprattutto Paolo Veronese.

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Simone Peterzano, “Nativity”, fresco, Milan, Certosa di Garegnano (Santa Maria Assunta in Certosa), presbytery, @ Archivio Storico Parrocchia S. Maria Assunta in Certosa – Daniele Bonelli – Maddalena Colli

 

Nella terra del naturalismo, Peterzano porta le sofisticate suggestioni del colorismo veneto. La scuola lombarda ha appena cominciato a influenzare il suo stile. Ma il pittore in questa data si è già lasciato la Laguna alle spalle, almeno per quanto riguarda la decisione di stabilirsi in Lombardia. A Milano prende casa a Porta Orientale, dove è documentato dal 1575, nei pressi di San Babila. E lo spostamento da Venezia a Milano coincide anche con l’inizio di una serie di importanti commissioni in luoghi sacri della città che lo terrà occupato per tutta la carriera.

La certosa di Garegnano

Nel 1578 Peterzano lavora al grande cantiere decorativo della Certosa milanese di Garegnano (Santa Maria Assunta in Certosa, in via Garegnano 28, a Milano). Qui, affresca il presbiterio, il coro, l’abside e la cupola, per un’impresa pittorica che diventerà la sua opera pubblica più significativa, quella che oggi è considerata uno dei vertici della sua arte.

Nel catino absidale dipinge la bellissima Crocifissione, in una composizione tripartita dove la Vergine e San Giovanni sono figure isolate da elementi architettonici mentre la Maddalena è ai piedi della croce. Destinate all’area dell’abside, appena sotto gli affreschi, completano le tappe simboliche del Nuovo Testamento le tele di Peterzano con la Resurrezione di Cristo, la Vergine in trono con i santi Bruno, Giovanni Battista, Gerolamo e Ambrogio e l’Ascensione di Gesù al Cielo.