"La Flagellazione di Cristo" di Caravaggio

Dialoghi intorno a Caravaggio – Palazzo Reale di Napoli

Giovedì 16 marzo 2023 è stata inaugurata al Palazzo Reale di Napoli, nella Galleria del Genovese la mostra Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere da Capodimonte a Palazzo Reale a cura di Mario Epifani e Sylvain Bellenger.

Con questa mostra il Palazzo Reale di Napoli e il Museo e Real Bosco di Capodimonte avviano una collaborazione incentrata sul dialogo tra le proprie collezioni.

“La Flagellazione di Cristo” di Caravaggio

L’esposizione ha come fulcro la Flagellazione di Cristo di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, che pur non appartenendo alle collezioni reali, è un’opera che segnò in modo evidente il corso dell’arte del Seicento, con particolare riferimento alla pittura napoletana.

L’opera, di proprietà del Fondo Edifici di Culto e oggi conservata nel Museo e Real Bosco di Capodimonte, si presta in questa mostra a un doppio dialogo, incentrato da una parte sulla fortuna della pittura caravaggesca nelle collezioni borboniche, dall’altra sul trattamento del tema iconografico della Flagellazione, a cui Caravaggio conferisce una dimensione spirituale non allineata sui principi della Controriforma cattolica sottolineando la condizione umana, sovrapponendo due episodi della passione, la flagellazione, l’Ecce homo e l’iconografia del Cristo alla colonna.

La mostra, curata dei direttori dei due musei, Mario Epifani e Sylvain Bellenger, espone 15 opere negli storici ambienti di collegamento tra il Palazzo e il Teatro di San Carlo, con due importanti novità.

Per la prima volta vengono esposti insieme 7 dei 118 dipinti acquistati nel 1802 a Roma da Domenico Venuti per conto di Ferdinando IV di Borbone, con lo scopo di ampliare le collezioni reali e il patrimonio delle residenze borboniche spogliate dalle milizie francesi. Venuti, che aveva già conquistato la fiducia del re come direttore generale degli scavi del Regno e direttore della Real Fabbrica della Porcellane che succede alla Manifattura di Capodimonte, descrisse gli autori delle sette tele esposte in questa mostra in un documento (oggi conservato all’Archivio di Stato di Napoli), indicando alcuni di loro come “scolari di Caravaggio”.

Un’altra prima volta è quella dell’esposizione della Santa Prassede dai depositi del Palazzo Reale, acquistata da Venuti come opera di Valentin de Boulogne e ora assegnata a un anonimo pittore caravaggesco, dal momento che l’attribuzione al pittore francese non risulta attendibile. Questa mostra offrirà agli studiosi la possibilità di approfondire l’argomento e motivo di studio sarà anche l’osservazione di una lacuna presente al centro della tela, all’altezza della mano che stringe la spugna.  Accanto al dipinto sarà esposta una riproduzione che ricostruisce la porzione mancante sulla base di un’ipotesi elaborata dalle restauratrici del quadro e dai restauratori di Palazzo Reale.

La storia della quadreria di Palazzo Reale è strettamente interconnessa a quella della pinacoteca di Capodimonte e i curatori hanno scelto di tracciare il percorso di visita in due sezioni.

La prima parte della mostra, curata dal Palazzo Reale, è incentrata sul collezionismo, con l’esposizione dei sette dipinti caravaggeschi, mentre la seconda ha un carattere iconografico, scelto dalla direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, proponendo un confronto sulla rappresentazione del tema della Flagellazione e dell’Ecce homo da parte di diversi artisti tra il XVI e il XVII secolo, culminando con la Flagellazione di Caravaggio.

 

 

Il percorso di visita inizia nel corridoio di collegamento tra l’Appartamento di Etichetta e il Teatro di San Carlo, in cui l’attenzione si concentra immediatamente sul San Giovanni Battista, una copia antica (attribuita a Bartolomeo Manfredi) del dipinto di Caravaggio oggi conservato al Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City. L’opera è talmente fedele (anche nelle dimensioni) alla tela di Caravaggio che il pittore Tommaso Conca, in un elenco del 1803 per Ferdinando IV, la riconobbe come “originale”. Nel corridoio sono poi esposti il San Giovanni Evangelista a Patmos recentemente riconosciuto come opera autografa di Antiveduto Gramatica, il Ritorno del figliol prodigo di Mattia Preti e il Gesù tra i dottori di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino (gli ultimi due restaurati per questa mostra); sulla parete di fondo campeggia lo splendido Orfeo di Gerrit van Honthorst. Nello stesso ambiente è presente anche la riproduzione di un documento dell’Archivio di Stato di Napoli, nel quale sono elencati alcuni dei dipinti acquistati a Roma da Venuti.

Nella prima sala è esposta l’inedita Santa Prassede di anonimo pittore caravaggesco, accanto a una riproduzione del dipinto di Johannes Vermeer raffigurante lo stesso, raro soggetto iconografico; il dipinto di Palazzo Reale, restaurato per l’occasione, è messo a confronto con la fotografia scattata prima dell’intervento e con una rielaborazione digitale che propone un’ipotesi di ricostruzione della lacuna. Chiude questa prima sezione il San Rocco di Carlo Saraceni.

 

 

Dalla seconda sala inizia una riflessione sull’iconografia della flagellazione e l’interpretazione dei Vangeli,  un invito all’analisi della pittura dal punto di vista iconografico e spirituale, con soggetti legati a diversi momenti della Passione: la Flagellazione, l’Ecce homo e il Cristo alla colonna. Due le sculture in mostra: il settecentesco Ecce homo scolpito in legno e dipinto, concesso in prestito dalla Deputazione della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro e il Cristo alla colonna intagliato in avorio da Alessandro Algardi, di Collezione Farnese. Completano l’esposizione un Cristo alla colonna del Moretto da Brescia di Collezione Farnese, un Ecce homo di ignoto pittore ispano-fiammingo del Cinquecento (in passato attribuito a Jacopino del Conte), di Collezione Farnese o Borbonica, e un dipinto dello stesso soggetto di Battistello Caracciolo, acquisto di Stato.

 

 

Nella terza sala sono esposte tre diverse interpretazioni pittoriche seicentesche del tema della Flagellazione: un dipinto dell’ambito di Leonello Spada (detto la “Scimmia di Caravaggio”) di Collezione Borbonica, la famosa tela di Battistello Caracciolo e finalmente la grande pala dipinta da Caravaggio nel 1607 su commissione della famiglia de Franchis per una cappella della basilica napoletana di San Domenico Maggiore, capolavoro della mostra, spostato per l’occasione dalle sale della Reggia di Capodimonte a quelle di Palazzo Reale.

Il progetto è cofinanziato dal Ministero della cultura e dalla Regione Campania, nell’ambito del POC Campania 2014-2020.

La mostra “Dialoghi intorno a Caravaggio”, frutto della collaborazione sinergica tra Palazzo Reale e il Museo e Real Bosco di Capodimonte, è stata inaugurata al pubblico il 16 marzo e resterà visitabile fino al 9 maggio. Nucleo centrale dell’esposizione: la Flagellazione di Caravaggio

Giovedì 16 marzo alle ore 11,30 presso il Teatro di Corte di Palazzo Reale si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere da Capodimonte a Palazzo Reale”, curata dai direttori dei due musei, Mario Epifani e Sylvain Bellenger.

La mostra è stata allestita nella Galleria del Genovese al Palazzo Reale di Napoli e si impernia sul dialogo tra le raccolte d’arte di Palazzo Reale e del Museo e Real Bosco di Capodimonte, entrambe originate dal collezionismo borbonico tra Sette e Ottocento. Il nucleo centrale dell’esposizione è la Flagellazione di Cristo di Michelangelo da Merisi detto il Caravaggio, opera che ha influenzato notevolmente l’arte seicentesca, rappresentando un importante punto di riferimento soprattutto per gli artisti napoletani.

La mostra celebra due importanti prime volte. Per la prima volta, infatti, vengono esposti insieme 7 dei 118 dipinti acquistati nel 1802 a Roma da Domenico Venuti per conto di Ferdinando IV di Borbone, con lo scopo di ampliare le collezioni reali e il patrimonio delle residenze borboniche spogliate dalle milizie francesi. Venuti, che aveva già conquistato la fiducia del re come direttore generale degli scavi del Regno e direttore della Real Fabbrica della Porcellane che succede alla Manifattura di Capodimonte, descrisse gli autori delle sette tele esposte in questa mostra in un documento, oggi conservato all’Archivio di Stato di Napoli, indicando alcuni di loro come “scolari di Caravaggio”.

Inoltre, si tratta della prima volta in cui la Santa Prassede, di anonimo pittore caravaggesco, acquistato come opera di Valentin de Boulogne da Venuti, viene esposta al pubblico dai depositi del Palazzo Reale. Il dipinto affronta anche la tematica della restaurazione: la Santa Prassede si presentava in discreto stato conservativo ma una porzione di tela, in corrispondenza delle mani della santa che strizzano la spugna, è andata persa. Accanto al dipinto sarà possibile quindi ammirare una riproduzione che ricostruisce la lacuna, allo scopo di rendere al meglio l’unitarietà dell’opera.

Durante la conferenza stampa sono intervenuti Mario Epifani, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, direttore del Palazzo Reale di Napoli e Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania.

“L’idea del dialogo è alla base di questa mostra” – sottolinea Mario Epifani. Il concetto di dialogo è ripreso anche da Sylvain Bellenger: “il Museo e Real Bosco di Capodimonte intensifica il dialogo con gli altri musei del territorio e le istituzioni culturali cittadine, grazie ai suoi capolavori d’arte”.

“Stiamo cercando di dare coerenza ad un programma di iniziative culturali che ci consentano di valorizzare al massimo il patrimonio storico e artistico immenso che abbiamo a Napoli” – aggiunge Vincenzo De Luca.

Il progetto è cofinanziato dal Ministero della cultura e dalla Regione Campania, nell’ambito del POC Campania 2014-2020.

La mostra

La mostra Dialoghi intorno a Caravaggio espone ben 15 opere e il percorso di visita è articolato in due sezioni, secondo il volere dei curatori. La prima parte è curata da Palazzo Reale ed è incentrata sul collezionismo, con l’esposizione dei sette dipinti caravaggeschi. La seconda sezione ha un carattere iconografico, scelto dalla direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, e ha come fulcro un confronto sulla rappresentazione del tema della Flagellazione e dell’Ecce homo da parte di diversi artisti tra il XVI e il XVII secolo, compreso Caravaggio con il suo capolavoro: la Flagellazione di Cristo, di proprietà del Fondo Edifici di Culto e oggi conservato nel Museo e Real Bosco di Capodimonte.

Caravaggio conferisce al tema iconografico della Flagellazione “una lettura trasversale dell’umiltà dell’umiliazione, della sofferenza e della sublimazione del dolore” – citando le parole di Sylvain Bellenger. L’artista si allontana infatti dalla dimensione spirituale, tipica dei principi della Controriforma, ponendo l’accento sulla condizione umana.

Il percorso di visita: i dipinti caravaggeschi della prima sezione

La mostra Dialoghi intorno a Caravaggio inizia nel corridoio di collegamento tra l’Appartamento di Etichetta e il Teatro di San Carlo, in cui l’attenzione del visitatore è attirata immediatamente dal San Giovanni Battista, una copia antica e molto fedele all’originale del dipinto eseguito da Caravaggio intorno al 1604-1605 e oggi conservato presso il Nelson-Aktins Museum of Art a Kansas City. L’opera è stata attribuita a Bartolomeo Manfredi. Gli altri dipinti esposti nel corridoio sono il San Giovanni Evangelista a Patmos di Antiveduto Grammatica, titolare di una bottega in cui lavorò anche Caravaggio, il Ritorno del figliol prodigo di Mattia Preti e il Gesù tra i dottori di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino. L’ultimo dipinto del corridoio, sulla parete di fondo, è l’Orfeo di Gerrit van Honthorst. Nello stesso ambiente è presente anche la riproduzione di un documento dell’Archivio di Stato di Napoli, nel quale sono elencati alcuni dei dipinti acquistati a Roma da Venuti.

Nella prima sala è esposta la Santa Prassede, di anonimo pittore caravaggesco, acquistato come opera di Valentin de Boulogne. Il dipinto è inedito, restaurato in occasione della mostra, e rappresenta un caso di studio per la risoluzione dell’integrazione pittorica di dipinti interessati da significative lacune. L’opera aveva perso una porzione di tela proprio centralmente e la ricostruzione digitale dell’elemento mancante rappresenta una delle soluzioni possibili per restituire una visione unitaria dell’opera.

La Santa Prassede è posizionata accanto a una riproduzione del dipinto di Johannes Vermeer raffigurante lo stesso soggetto iconografico. La prima sezione si chiude con il San Rocco di Carlo Saraceni.

La visita continua: le opere della seconda sezione

La mostra Dialoghi intorno a Caravaggio prosegue con la seconda sezione. Nella sala successiva sono in mostra due sculture: il Cristo alla colonna intagliato in un’unica zanna di avorio da Alessandro Algardi, di Collezione Farnese e il settecentesco Ecce Homo di ignoto napoletano, scolpito in legno e dipinto e concesso in prestito dalla Deputazione della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro. Completano l’esposizione un Cristo alla colonna di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, di Collezione Farnese, un Ecce homo di ignoto pittore ispano-fiammingo del Cinquecento (in passato attribuito a Jacopino del Conte), di Collezione Farnese o Borbonica, e un dipinto dello stesso soggetto di Battistello Caracciolo, acquisto di Stato.

Nella terza sala sono esposti tre diversi dipinti seicenteschi incentrati sul tema della Flagellazione: un dipinto dell’ambito di Leonello Spada (detto la “Scimmia di Caravaggio”) di Collezione Borbonica, la famosa tela di Battistello Caracciolo e il capolavoro della mostra, la Flagellazione di Cristo. La mostra culmina infatti con la grande pala dipinta da Michelangelo Merisi da Caravaggio nel 1607 su commissione della famiglia de Franchis per una cappella della basilica napoletana di San Domenico Maggiore, spostata per l’occasione dalle sale della Reggia di Capodimonte a quelle di Palazzo Reale.

Il catalogo della mostra

Il catalogo della mostra Dialoghi intorno a Caravaggio è edito da Edizioni Paparo, curato da Mario Epifani e Sylvain Bellenger con i contributi di Sylvain Bellenger, Stefano Causa, Luigi Coiro, Alessandra Cosmi, Antonella Delli Paoli, Mario Epifani, Patrizia Piscitello e Alessandra Rullo. Il volume presenta 37 foto distribuite in 64 pagine a colori di grande formato ed è possibile acquistarlo al costo di 10 euro.

Informazioni utili:

La mostra Dialoghi intorno a Caravaggio è visibile dal 16 marzo al 9 maggio 2023 a Palazzo Reale di Napoli, Galleria del Genovese.

Piazza Plebiscito 1 – 80132 Napoli

caravaggio.palazzorealedinapoli.org

Giorni e orari di apertura:

Orario: 9.00-20.00

(ultimo ingresso ore 19.00, chiuso il mercoledì)

Ingresso: incluso nel biglietto dell’Appartamento Storico

Contatti:

palazzorealena@coopculture.it

edu@coopculture.it per le scuole

tour@coopculture.it per i gruppi

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